La Leishmaniosi

La Leishmaniosi è una malattia infettiva causata dal protozoo Leishmania infantum, trasmessa da un insetto vettore, il flebotomo.

Il flebotomo è un ematofago e funge da ospite intermedio, poiché al suo interno avviene lo sviluppo della forma infettante del protozoo e, tramite puntura, è in grado di traferire la malattia da un soggetto all’altro. Come le zanzare, è attivo prevalentemente nelle ore crepuscolari e notturne nei mesi più caldi da Maggio ad Ottobre ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto nel centro-sud Italia.
Il cane rappresenta l’ospite definitivo ed è il principale serbatoio del parassita, ma possono esser colpiti anche altri vertebrati quali il gatto, il cui ruolo è ancora in fase di studio, i selvatici e l’uomo.

La comparsa dei segni clinici è legata alla risposta immunitaria dell’ospite ed avviene dopo 4-8 mesi dall’infezione. I più comuni sono:

  • linfoadenomegalia
  • dimagrimento
  • ipotrofia muscolare
  • segni cutanei come dermatite esfoliativa, alopecia periorbitale ed onicogrifosi
  • dolori articolari
  • epistassi
  • uveite

In un secondo momento compaiono polidipsia e poliuria, ulcere della cavità orale, vomito e diarrea.

La diagnosi di Leishmaniosi è confermata dai segni clinici e dalle alterazioni degli esami di laboratorio. Il veterinario può effettuare un test sierologico rapido per la determinazione qualitativa degli anticorpi verso il protozoo, gli esami ematochimici più l’elettroforesi e la PCR, che quantifica la carica parassitaria utile anche per monitorare l’andamento della malattia in seguito a terapia in un soggetto positivo. Si può inoltre ricercare il protozoo in organi principalmente colpiti come linfonodi, milza e midollo osseo.

E’ importante distinguere bene un animale infetto da un animale malato in cui il parassita è attivo.

Per la Leishmaniosi esistono diversi protocolli terapeutici a seconda della gravità della sintomatologia clinica, ma è fondamentale la prevenzione:

  • utilizzando prodotti spot-on da applicare sulla cute dell’animale ogni 3-4 settimane a base di sostanze in grado di allontanare i flebotomi dette permetrine, o collari contenenti deltametrina o flumetrina
  • effettuando un piano vaccinale, per i cani di età superiore ai 6 mesi, sempre in associazione ai prodotti topici repellenti, che rappresenta un’ulteriore difesa se il flebotomo dovesse pungere l’animale: non previene l’instaurarsi dell’infezione ma permette di rallentare la progressione della malattia e riduce la probabilità di manifestare i segni clinici

E’ consigliato eseguire una volta l’anno, durante il periodo invernale che non sono presenti i flebotomi, un test sierologico per accertarsi che l’animale non abbia contratto la malattia.