Gli avvelenamenti nei nostri animali

Quando si sospetta che un animale possa esser venuto a contatto con sostanze tossiche il primo consiglio è quello di informare subito il veterinario e di farlo visitare.

Per poter confermare al meglio un caso di avvelenamento è necessario raccogliere un’accurata anamnesi, ovvero:

  • sapere se c’è stata una reale possibilità di accesso a sostante tossiche e di che tipo (piante in casa o in giardino, veleni, disinfettanti, antiparassitari, farmaci)
  • conoscere la sintomatologia clinica e la loro velocità di insorgenza dall’accaduto

I sintomi variano in base all’età, peso e stato di salute dell’animale, dalla quantità di tossico con cui è venuto in contatto e dalla loro natura; possono essere di origine gastroenterica, con vomito e diarrea, neurologica, con crisi convulsive, agitazione e tremori, cutanea con gonfiore, eritema e papule, fino ad arrivare allo shock anafilattico.

Se la sostanza si trova sul pelo dell’animale è necessario lavare subito la zona con abbondante acqua ed informare il veterinario; se è stata ingerita, l’emesi può essere effettuata entro 1-3 ore prima dell’assorbimento, in alternativa si può procedere con una lavanda gastrica o solo terapie di supporto se il tempo dall’ingestione è maggiore.
Alcuni tossici sono in grado di alterare numerosi paramenti ematochimici che necessitano di essere costantemente monitorati come la glicemia, la concentrazione di sodio, di potassio e di calcio, nonchè la funzionalità epatica e renale.
Gli adsorbenti, quali il carbone attivo, possono essere utili per limitare l’assorbimento a livello gastrico.
La terapia di supporto tramite fluidoterapia rappresenta un’ottima scelta per la rimozione delle tossine.

La prognosi da avvelenamento si mantiene riservata almeno per 48-72 ore.

Ricordiamo che non tutti i prodotti destinati all’uomo (cosmetici, farmaci, alimenti) possono essere utilizzati per gli animali ed è importante chiedere sempre informazioni al veterinario.


I veleni per topi o rodenticidi:

rodenticidi rappresentano la più comune causa di avvelenamento dei nostri animali per l’ingestione accidentale di bocconi avvelenati.
Vengono comunemente utilizzati per la cattura di roditori nelle nostre abitazioni e si presentano come esche appetibili, spesso prive di odore, polveri in bustine o granuli.
Ne esistono di diverse categorie, ma tutte contengono sostanze anticoagulanti, ovvero molecole in grado di interferire con l’enzima che converte la vitamina K dalla forma inattiva ad attiva, la quale permette l’attivazione dei vari fattori della coagulazione. In questo modo viene meno il processo coagulativo e si manifestano emorragie.

Gli animali venuti a contatto con la sostanza tossica manifestano i primi segni clinici dopo 3-7 giorni, in seguito alla diminuzione dei fattori della coagulazione di riserva:

  • pallore delle mucose
  • debolezza
  • polipnea, tachicardia

successivamente:

  • emorragie (epistassi, ematochezia o melena, ematemesi)
  • petecchie sulla cute
  • febbre, anoressia e vomito

La diagnosi si basa sulla visita clinica, insieme ai dati raccolti dal proprietario ed agli esami di laboratorio.
Il veterinario provvede subito ad effettuare una terapia con vitamina K, fluidi, antibiotici e ciò che ritiene necessario per ripristinare lo stato di salute dell’animale. Deve essere inoltre controllata costantemente l’attività respiratoria e cardiaca.
Come per gli altri avvelenamenti, anche per i rodenticidi la prognosi rimane riservata per diversi giorni.